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Posts Tagged ‘iphone’

iPad – Ecco il nome dell’ultima creatura Apple!!!

Posted by Adriano Trento su gennaio 27, 2010

iPad – Ecco il nome dell’ultima creatura Apple!!!

Dopo mesi e mesi di rumors finalmente è ufficiale, presentata proprio oggi da Steve Jobs in persona durante l’evento a San Francisco, iPad!!!

Non c’era nessuna anticipazione da parte della Apple, lo slogan dell’evento invitava solamente a venire a vedere la loro ultima creazione.

E’ nata una nuova creatura marchiata Apple che farà un’importante tappa nell’evoluzione tecnologica.

Si tratta del fratello maggiore dell’iPhone, oppure se vogliamo il fratello minore del MacBook.
Nasce soprattutto per scopi multimediali, infatti sarebbe un dispositivo ideale per la musica, video e foto come vuole la tradizione ed in più un ricco catalogo di giochi che sempre più sta avendo successo sulla piattaforma di iPhone.

Troviamo YouTube in versione HD, Safari purtroppo senza flash, iTunes in una veste fatta su misura, con il quale si potranno acquistare anche serie tv, film, video musicali. La mail, gestione delle foto e video ha un’interfaccia tutta nuova. Tutte le applicazioni per l’iPhone sono compatibili con iPad.

Il tutto è controllato con tastiera e comandi mutitouch. Ovviamente troviamo il calendario, rubrica, mappe, bussola, accelerometro e sensore di luce. Ha la connettività WiFi e Bluetooth, un processore da 1 Ghz. La risoluzione dello schermo è di 1024 x 768 pixel.
Il tutto è spesso poco più di un centimetro e pesa meno di 700 grammi. Lo schermo ha una diagonale di 9,7 pollice e la batteria promette una durata di 10 ore.

Poco dopo la presentazione dell’iPad viene presentato l’iBooks, che è un’applicazione per l’iPad attraverso la quale si potranno acquistare libri in formato digitale con lo stesso meccanismo di iTunes.

Usciranno 6 versioni di iPad: da 16 – 32 e 64 Gb, ed entrambi in versione solo WiFi o UMTS. Quest’ultima avrà anche un allogiamento per la sim con la quale sarà possibile connettersi in umts, ma solo per il traffico dati, non sarà possibile telefonare, nonostante sia incluso il microfono che gli altroparlanti nell’iPad.
La versione base (16 Gb WiFi) dovrebbe costare 499$ mentre la versione più potente  (64 Gb 3G) 829$.

Tutto questo ed altro lo potete trovare sul sito ufficiale di iPad, per il momento solo in inglese:

www.apple.com/ipad

di seguito qualche video:

Pubblicità

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iPhone OS 4.0 – prossima uscita

Posted by Adriano Trento su gennaio 24, 2010

iPhone OS 4.0 – prossima uscita

Ecco uno dei screen shot della nuova versione del iPhone che dovrebbe uscire forse in occasione del prossimo  evento della Apple il 27 gennaio.
Tra le novità dovrebbe essere introdotto il multitasking.
Alcuni sviluppatori hanno ammesso di aver già aggiornato le applicazioni per essere compatibili con la nuova versione del sistema operativo.

Lo stesso sistema operativo dovrebbe essere presente sulla quarta generazione dell’iPhone che dovrebbe uscire a giugno 2010, nulla è ancora certo, ma dovrebbe avere un multicore e una fotocamera 5 Mpx con possibilità di registrare video in HD 1080 p

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iKee – il primo worm per iPhone

Posted by Adriano Trento su novembre 15, 2009

ikeeiKee – il primo worm per l’iPhone

Si chiama Ashley Towns, un programmatore che vive in Australia, attualmente è in cerca di occupazione. Forse per noia, forsa per diventare famoso, è riuscito a programmare il primo worm per iPhone. C’è da dire che il virus attacca solo i dispositivi sbloccati con il jailbroken, lo sblocco non ufficiale del dispositivo che permette l’installazione di programmi di terze parti, opperazione che un’altra volta si è rivelata pericolosa per la sicurezza del melafonino.
Il virus si chiama iKee e si sta diffondendo per ora solo in Australia, si installa tramite l’accesso con password di default per l’SSH: “alpine” e non ne esce più. Una volta installato cerca di infettare tutti gli iPhone che sono nel raggio d’azione. I danni sono in realtà molto contenuti, infatti iKee cambia lo sfondo mettendo la foto del cantante inglese Rick Astley e la scritta “iKee is never gonna give you up“ e subito dopo SHH viene disabilitato.
Il primo attacco è stato messo appunto il 4 novembre 2009 e come abbiamo detto i danni non sono distruttivi, ma non si esclude che un prossimo programmatore sia così cemente.
Per evitare di essere infettati è sufficiente non sbloccare l’iPhone oppure modificare la password alpine.

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Apple – App Store – 2 000 000 000 di download

Posted by Adriano Trento su ottobre 2, 2009

Apple – App Store – 2 000 000 000 di download

Nella giornata di 28 settembre scorso la casa della mela morsicata ha raggiunto un altro importantissimo traguardo: 2 miliardi di download.

Ricordiamo che App Store ha aperto 10 luglio 2008 e solo 5 mesi fa il numero di download era di un miliardo.

Le applicazioni presenti sono più di 85 000 che possono essere scaricati dai 50 milioni di iPhone e iPod touch dislocati in 77 paesi.

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Apple

Posted by Adriano Trento su agosto 6, 2009

applecom

Apple

Il sito ufficiale della Apple

www.apple.com

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Iphone 3G S vs 3G

Posted by Adriano Trento su giugno 21, 2009

Ecco un ottimo video realizzato da telefonino.net che mette a confronto i due iPhone:

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iPhone 3G S

Posted by Adriano Trento su giugno 19, 2009

iphone3gsiPhone 3G S

Da poche ore è possibile acquistare il nuovissimo telefonino della casa Apple.


Parliamo naturalmente del nuovo iPhone con la nuova versione 3.0
Tutti quelli che hanno la versione 3G possono aggiornare il firmware gratuitamete dal sito della apple ed avere nuove funzioni quali copia incolla, mms, spotlight, memo vocali, controllo vocale delle chiamate e ipod.
Nel hardware è cambiato pochissimo: abbiamo il processore più veoce, la cam portatata a 3 megapixel, presenza di bussola e la batteria con una durata maggiore.
Peccato per il prezzo: 619 euro la versione 16 Gb e 719 euro la versione 32 Gb.
E’ possibile portarlo a casa con soli 189 euro sottoscrivendo un contratto.
Lo troviamo nei pacchetti Tim e Vodafone.

www.apple.com/it/iphone

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Apple

Posted by Adriano Trento su gennaio 19, 2009

apple

Apple

Un marchio che non ha bisogno di presentazioni, da poco anche nel mondo della telefonia mobile con il famosissimo iPhone!

www.apple.com/it

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Apple

Posted by Adriano Trento su settembre 16, 2008

APPLE

Oggi parliamo di una casa che non ha bisogno di grosse presentazioni, chi non conosce il logo della mela morsicata? Beh proponendo il link del sito ufficiale della Apple può essere interessante leggere molte curiosità e aneddoti che propone wikipedia sulla Apple.

www.apple.com/it

Apple
Apple Inc. (prima del gennaio 2007 nota come Apple Computer, Inc.) è una società con sede a Cupertino, nel cuore di Silicon Valley (California), che dai primi anni ottanta ha conquistato un posto preminente nella storia dell’informatica. Conosciuta in tutto il mondo grazie alla vasta gamma di computer Macintosh, attualmente il suo nome è associato anche al famoso lettore di musica digitale iPod, con il suo negozio di musica online iTunes Store e all’iPhone, che include un iPod, un cellulare e un palmare. La Apple ha portato più volte grandi innovazioni nel settore dell’alta tecnologia.

Le origini

Prima di co-fondare la società, Steve Wozniak era un hacker, che nel 1975 iniziò a tenere conferenze al Homebrew Computer Club, ispirato dagli avvenimenti del tempo.
All’epoca, gli unici processori commerciali disponibili erano l’Intel 8080, che costava 179 dollari, e il Motorola 6800 che costava 170 dollari. Wozniak avrebbe voluto utilizzare il Motorola 6800, ma entrambi erano fuori dal suo budget. Perciò, in attesa del giorno in cui avrebbe potuto permettersi una CPU, cominciò a osservare, a imparare e a progettare i suoi computer sulla carta.
Quando la MOS Technologies mise in commercio il suo chip 6502 nel 1976 al modico prezzo di 25 dollari, Wozniak iniziò immediatamente a scrivere una versione del linguaggio di programmazione BASIC per il nuovo processore. Una volta completata, cominciò a progettare un computer sul quale farlo girare. Il chip 6502 era stato progettato dallo stesso team che aveva progettato il 6800, cosa più che comprensibile, dal momento che molti impiegati nella Silicon Valley lasciavano le loro società per formarne di nuove. Il vecchio progetto del computer di Wozniak basato sul 6800 aveva solo bisogno di alcune piccole modifiche per poter utilizzare il nuovo processore.
Una volta completata la macchina, Wozniak prese subito a parlarne durante le sue conferenze al Homebrew Computer Club, dove mostrò per la prima volta il suo sistema. Fu lì che incontrò il suo vecchio amico Steve Jobs, enormemente interessato alla futura applicazione commerciale di queste piccole macchine “da hobby”.

 I primi anni
Steve Jobs e Steve Wozniak (“i due Steve”) erano amici da molto tempo, Jobs riuscì a convincere Wozniak ad assemblare la macchina che aveva progettato e a venderla con lui. Jobs prese contatti con il proprietario di un negozio di computer della zona, The Byte Shop, e gli presentò la macchina. Il proprietario era interessato alla macchina e si impegnò a comprare 50 esemplari del computer pagandoli 500 dollari l’uno, ma non intendeva venderli in scatola di montaggio, li voleva tutti montati. Quindi, per non perdere il contratto, Jobs e Wozniak dovevano assemblare tutti i computer senza però disporre né di una fabbrica né dei soldi necessari per impiantarla.
La macchina era dotata di un paio di caratteristiche interessanti: la prima era quella di poter essere collegata a un televisore. Visto che molti computer dell’epoca non prevedevano nemmeno un dispositivo video, quella era un’innovazione notevole; criticabile fu la lentezza del video, soltanto 60 caratteri per secondo. La macchina si chiamava Apple I (1976) e includeva delle ROM da dove caricava il codice all’accensione: questo rendeva molto semplice l’accensione della macchina. Spinto dall’insistenza di Paul Terrell, Wozniak progettò anche un modulo per interfacciare il computer a un lettore a cassette per caricare e salvare i programmi. Il lettore era molto rapido (per l’epoca): leggeva e scriveva 1200 byte per secondo. Il pregio dell’Apple I era la semplicità: era un computer discretamente potente, ma Wozniak era riuscito a progettarlo utilizzando pochi componenti (rispetto ai computer concorrenti) quindi era relativamente economico. La capacità di Wozniak di semplificare un circuito elettronico per ridurne i costi è leggendaria, e buona parte di questa leggenda è dovuta proprio al progetto dell’Apple I e dell’Apple II (1977).
Dopo essersi associati con un altro amico, Ronald Wayne, i tre iniziarono a costruire le macchine. Per trovare i soldi per acquistare i pezzi usarono qualsiasi mezzo (compreso vendere la calcolatrice scientifica HP di Wozniak e il furgoncino Volkswagen di Jobs) e sequestrarono il garage alla famiglia di Steve Jobs, dove assemblarono i computer. In giugno riuscirono a consegnare i computer che vennero regolarmente pagati. È singolare notare che i computer vennero forniti senza telaio. Chi acquistava il computer poi doveva provvedere in proprio alla realizzazione dell’alloggiamento; vi sono fotografie dell’epoca, infatti, che mostrano l’Apple I contenuto in una scatola di legno. Alla fine vennero costruiti 200 Apple I.
Intanto Wozniak stava già pensando al dopo Apple I. Molte delle scelte progettuali del primo computer erano dovute alle limitazioni economiche che Wozniak dovette affrontate durante lo sviluppo del prototipo. Ma ora, dopo il pagamento dei primi computer, Wozniak aveva molti soldi a disposizione e iniziò a progettare l’Apple II, che sarebbe stato un radicale miglioramento del predecessore.
La progettazione della macchina si stava rivelando molto più costosa del previsto e iniziavano a mancare i soldi. Jobs chiese a Wayne di impegnarsi economicamente, ma Wayne, scottato da un fallimento avvenuto quattro anni prima, si rifiutò e decise di uscire dall’azienda. Jobs contattò Mike Markkula il quale, fiducioso nel progetto, investì 250 000 dollari; i tre fondarono la Apple Computer il 1º aprile 1976.
Una delle differenze fondamentali era il circuito TV che era stato totalmente ridisegnato, ora visualizzava i dati contenuti nella memoria del computer e non stringhe di testo inviategli dal processore. L’Apple II era in grado di visualizzare anche grafica, non solo semplice testo, ed era in grado di utilizzare anche dei colori. Jobs insistette per la realizzazione del case e di una tastiera migliori dell’Apple I. L’idea di Jobs era che il computer una volta tirato fuori dalla scatola dovesse essere pronto e funzionante subito, senza software da programmare o parti da montare. Questo computer era effettivamente un grande miglioramento rispetto al computer venduto a The Byte Shop, ma il non era ancora completo e bisognava anche scrivere il BASIC per consentire agli utenti di programmarlo.
L’Apple II fu presentato al pubblico il 16 aprile del 1977 durante il primo West Coast Computer Faire.

Con la sua presentazione generalmente si ritiene sia nata l’era del personal computer. Milioni di computer vennero venduti negli anni Ottanta. Quando Apple si quotò in borsa generò più ricchezza di quanta ne avesse generata l’IPO della Ford nel 1956 e creò il maggior numero di milionari per compagnia che la storia ricordi.
Vennero prodotti molti modelli della famiglia Apple II, inclusi gli Apple IIe e Apple IIgs, che venivano ancora utilizzati da molte scuole non aggiornate verso la fine degli anni Novanta.

 Il Macintosh
Negli anni Ottanta Apple emerse nel mercato dei personal computer. Sull’onda del successo anche un peso massimo come IBM decise di entrare nel mercato e quindi presentò il suo personal computer. Il computer di IBM utilizzava un sistema operativo della Microsoft di Bill Gates. Questo computer, pur essendo inferiore come prestazioni agli avversari, era spinto dalla potenza commerciale dell’IBM e conquistò presto ampie fette di mercato. Il prodotto della IBM era acquistato principalmente dalle aziende, dato l’alto costo e le prestazioni non eccelse.

Molte piccole aziende utilizzavano l’Apple II, ma la compagnia decise che era meglio uscire con una nuova macchina e mise sotto pressione i progettisti per realizzare in tempi rapidi un nuovo computer dedicato al mercato aziendale. I progettisti sfornarono l’Apple III anche se non ne erano pienamente soddisfatti: durante la progettazione erano infatti dovuti scendere a compromessi per questioni di tempo e scelte aziendali. Una delle scelte sbagliate era la mancanza di una ventola per il raffreddamento del computer. È riportato che Jobs si oppose alla ventola ritenendola non elegante. La nuova macchina a causa di questa scelta si rivelò un disastro: si surriscaldava facilmente e molti modelli dovettero essere richiamati. L’Apple III era costoso e malgrado nel 1983 ne fosse introdotta una versione aggiornata, non vendette comunque mai bene.
Nel frattempo vari gruppi di tecnici all’interno di Apple stavano lavorando al completamento di un nuovo computer, basato sulle più avanzate tecnologie allora disponibili, che comprendevano una interfaccia grafica, un mouse, la programmazione orientata agli oggetti e il supporto per le reti informatiche. Questi sviluppatori comprendevano Jef Raskin e Bill Atkinson ed erano spronati da Steve Jobs, che desiderava concentrare tutta l’azienda sullo sviluppo del nuovo computer.
Quando, nel dicembre del 1979, Jobs fu autorizzato dalla Xerox a visitare il Xerox PARC e vide il nuovo sistema Alto, aveva capito che l’informatica stava per subire una nuova rivoluzione. Vedendo quel computer dotato di interfaccia grafica aveva compreso che i computer prodotti all’epoca sarebbero stati sostituiti da nuovi computer più semplici da usare e quindi molto più interessanti per il pubblico. Decise di spronare Apple verso i nuovi computer, nacque dunque il progetto Lisa e il progetto Macintosh. Jobs riuscì ad aver accesso ai laboratori Xerox per tre giorni, grazie a un accordo di prevendita di un milione di azioni Apple prima dell’IPO (~18 milioni di dollari). Quando si presentò nei laboratori trovò però l’opposizione di alcuni progettisti della Xerox, che vedevano Jobs come un pirata che assaltava un vascello pieno di dobloni anche se, in seguito, alcuni andarono a lavorare per Apple. Lisa venne presentato nel gennaio 1983 e costava 10.000 dollari. Come molti dei prodotti che seguiranno, Lisa era un prodotto troppo innovativo per i suoi tempi e troppo costoso per gli utenti a cui era indirizzato. Apple non riuscì a conquistare il mercato e Lisa venne abbandonato nel 1986.
A metà dello sviluppo del Lisa, Jobs decise di defilarsi dal progetto per concentrarsi sul progetto Macintosh, che inizialmente era stato previsto come versione economica del Lisa. L’Apple Macintosh venne presentato nel 1984 con una pubblicità televisiva trasmessa durante il Super Bowl. Questo spot, divenuto celebre, si basava sul romanzo 1984 di George Orwell e sottintendeva un’analogia tra il Grande Fratello e IBM, dove nella parte del liberatore si trovava, ovviamente, il Macintosh. La pubblicità infatti termina con la seguente frase: «On January 24, Apple Computer will introduce Macintosh. And you’ll see why 1984 won’t be like “1984”» (Il 24 gennaio Apple Computer presenterà il Macintosh. E vedrete perché il 1984 non sarà come ‘1984’). La liberazione sottintesa è legata alla GUI, che consentirà effettivamente, anche agli utenti non esperti, di utilizzare il computer. Dentro Apple nasce spontaneamente la figura del Mac evangelista, una persona che, convinta della superiorità del Macintosh rispetto agli altri computer, cerca di convincere conoscenti e amici. I primi Mac evangelisti sono infatti alcuni impiegati della società.
Il Macintosh rappresenta dunque la chiave del successo di Apple, sebbene non sia stato il successo commerciale che avrebbe potuto essere. Durante una visita di Bill Gates a Cupertino, Jobs gli mostrò un’anteprima della GUI del Mac. Nel 1985 Microsoft presentò Microsoft Windows, la GUI per i sistemi prodotti da IBM. Sebbene la GUI di Apple fosse notevolmente migliore rispetto a quella prodotta da Microsoft, questa aveva un asso che a Apple mancava. Microsoft era avvantaggiata sul fronte dei prezzi: molte ditte avevano copiato il computer prodotto da IBM e ne avevano realizzato versioni compatibili, ma che costavano meno dell’originale. Quindi, sebbene gli IBM-compatibili fossero tecnologicamente inferiori al progetto Macintosh, essi costavano meno ed erano più diffusi e quindi si accaparrarono ampie fette di mercato.
Microsoft e Windows sono uno dei maggiori successi commerciali della storia del XX secolo; dall’apparizione di Windows, Apple ha sempre perso quote di mercato e non è più riuscita a diventare la numero uno nel settore dei personal computer. Nel 2003 Apple deteneva circa il 5% del mercato dei personal computer, mentre la terza piazza era presieduta da GNU/Linux con la gestione di circa il 2% dei personal computer.[citazione necessaria]

Dopo il fallimento del Macintosh Portable avvenuto nel 1989, venne presentato un nuovo portatile chiamato PowerBook nel 1990. La serie originale, la 1xx, era formata da due prodotti distinti, il PowerBook 100 realizzato in collaborazione con Sony, molto simile a un subnotebook, basato sul vecchio processore Motorola 68000, e i più potenti e completi nella loro configurazione, PowerBook 140 e PowerBook 170. PowerBook stabilì lo standard per tutti i futuri portatili che lo seguirono: introduceva lo schermo posto verticalmente e collegato tramite una cerniera alla tastiera posta orizzontalmente, la trackball e altre innovazioni. Supportava le reti AppleTalk ed era incluso QuickTime che forniva un supporto multimediale. Nel 1994 Apple rivoluziona i Macintosh adottando come processore il PowerPC, creando per l’occasione un consorzio con Motorola e IBM, aziende detentrici della tecnologia utilizzata per creare questo nuovo processore. Il PowerPC era sensibilmente diverso rispetto ai precedenti processori della famiglia 68000, difatti Apple dovette sviluppare uno strato di emulazione per i programmi sviluppati prima del PowerPC.

 

 L’era iPod e i chip Intel
Nell’ottobre del 2001 Apple presenta l’iPod, un lettore di musica digitale portatile. Essendo basato su un mini hard disk, l’iPod è dotato di una elevata capacità di memorizzazione. Il primo modello è in grado di contenere fino a 5 GB di canzoni. Apple realizza varie revisioni dell’iPod, che lo rendono più piccolo e più leggero. Diventa compatibile anche con Windows e tra i formati sopportati viene inserito anche l’AAC. La capacità viene innalzata fino a 80 GByte e vengono creati migliaia di accessori destinati a svariati usi, tra cui il collegamento allo stereo di casa o all’autoradio delle automobili. Attualmente la gamma di iPod comprende hard disk di 160 GB di capacità.
Apple rivoluziona l’industria musicale con un accordo con le cinque maggiori case discografiche. Questo accordo consente ad Apple di vendere musica attraverso un negozio su Internet. Il negozio si chiama iTunes Music Store e consente di acquistare una canzone per 99 centesimi di dollaro e un intero album per 9,99 dollari. La musica acquistata viene scaricata dal sito e può essere suonata da un iPod, dal computer o masterizzata su CD.
L’iTunes Music Store viene lanciato nel 2003: 2 milioni di canzoni vengono acquistate in soli 16 giorni. È un risultato spettacolare, considerando che solo gli utenti Macintosh americani potevano acquistare le canzoni. Successivamente Apple lancia iTunes per Windows, in modo da consentire anche agli utenti PC-Windows la possibilità di accedere al negozio on-line. Apple progetta di aprire il negozio agli utenti di tutto il mondo e nel 2004 rende il negozio accessibile anche agli utenti canadesi, inglesi, francesi, italiani, austriaci, belgi, finlandesi, greci, lussemburghesi, neerlandesi, portoghesi, tedeschi e spagnoli.

 

Nel gennaio 2004 Apple presenta una versione ridotta dell’iPod chiamata iPod mini. È un successo travolgente, la domanda supera di molto le più rosee previsioni e Apple si trova addirittura in difficoltà perché non riesce a produrne abbastanza da soddisfare il mercato.
Nel giugno 2004 Apple presenta iTunes Music Store nel Regno Unito, in Francia, e in Germania. Una versione europea viene lanciata nell’Ottobre dello stesso anno.
L’11 luglio 2004 Apple annuncia di aver venduto la 100 milionesima canzone con iTunes Music Store. L’acquirente della canzone vinse un PowerBook, un iPod da 40 GByte e la possibilità di scaricare 10.000 dollari in canzoni dal sito.
Il 15 ottobre 2004 Apple annuncia la vendita della canzone numero 150.000.000. Nonostante l’avvio di molti negozi di musica on-line da parte dei concorrenti, Apple mantiene una quota di mercato superiore al 70%. Viene anche presentato l’iPod Photo con tagli da 40 e 60 GB, che grazie ad un display a colori ed ad un accessorio riesce a immagazzinare e visualizzare le foto scattate con una macchina digitale.
In ottobre aggiunge il supporto alle altre nazioni europee e il 2 novembre attiva lo store canadese.
Il 16 dicembre 2004 Apple annuncia di avere venduto la 200 milionesima canzone con iTunes Music Store.
Nel gennaio del 2005 Apple presenta una nuova versione ridotta dell’iPod ancor più piccola dell’iPod mini, chiamata iPod shuffle. Si tratta di un lettore di musica digitale con 512 MB o 1 GB di memoria interna, senza disco rigido, che, ad un prezzo più ridotto, cerca di conquistare l’ultima fascia di mercato di lettori di musica digitale ancora non dominata dall’iPod. All’iPod Shuffle viene contestata la mancanza di un display. Nello stesso periodo viene anche presentato il Mac Mini, originale computer minimalista ed essenziale, con un prezzo di attacco di 499 dollari. Il Mac Mini viene venduto senza tastiera, schermo o mouse. Notevole la silenziosità della macchina, infatti a volte è possibile sentire solo l’hard disk in lettura. Al Mini viene contestato il chip grafico ovvero l’ATI Radeon 9200 corredato di 32 MiB di RAM, ritenuto obsoleto e poco potente, specialmente con l’uscita del nuovo OS X Tiger che utilizza CoreImage.
Il 2 marzo 2005 viene venduta la canzone numero 300.000.000. Su iTunes Music Store vengono acquistate una media di 1,5 milioni di canzoni al giorno. Nel giugno 2005 la gamma iPod viene unificata e rimane l’iPod Photo con tagli da 20 e 60 GB, così la gamma è composta dall’iPod Shuffle (512 MB e 1 GB), iPod Mini (schermo in scala di grigio e tagli di 4 e 6 GB), ed infine l’iPod (schermo a colori e tagli 20 e 60 GB) con la variante nera e rossa dedicata al gruppo U2.
Il 6 giugno 2005 il CEO di Apple Steve Jobs ha annunciato che l’azienda nel medio termine (2 anni) intende abbandonare totalmente i processori PowerPC e utilizzare esclusivamente i processori x86 prodotti da Intel. La compatibilità del software sarà ottenuta tramite la ricompilazione dei programmi e tramite l’utilizzo di un emulatore software chiamato Rosetta. Durante l’annuncio è stata anche mostrata una versione funzionante del Mac OS X 10.4 per processori Intel. Il CEO ha anche affermato che Apple ha segretamente ricompilato tutte e cinque le versioni del Mac OS X (Progetto Marklar) e che quindi dal punto di vista del sistema operativo il passaggio ai processori Intel sarà un processo indolore. È stato confermato che la scheda logica e il BIOS del computer Apple risulterà differente rispetto a quello utilizzato comunemente sugli attuali IBM compatibili.
Il 2 agosto 2005 viene commercializzato un mouse col doppio tasto per la prima volta. Il Mighty Mouse non solo mette fine allo standard del tasto singolo (peculiarità esclusiva di Apple), ma implementa un’ampia serie di innovazioni tecnologiche come il tasto di scorrimento a 360° e la superficie sensibile al tocco al posto dei tasti.
Il 7 settembre 2005 viene presentato l’iPod nano, nuovo modello con dimensioni ancora più piccole, e un nuovo design ancora più elegante. Il Nano sostituisce il l’iPod mini che esce di produzione. È disponibile in due tagli, da 2 e 4 GB di memoria flash.
Il 12 ottobre 2005 viene presentato l’iPod video, nuovo modello più sottile ma con un display più grande e capacità di riprodurre fino a 150 ore di video in formato H.264 (risoluzione 320 × 240 e 30 fps), oltre a 150.000 canzoni e 25.000 foto. iPod Video sostituisce il l’iPod tradizionale che esce di produzione. È disponibile in due formati da 30 e 60 GB.
Il 10 gennaio 2006, al MacWorld Expo di San Francisco, Steve Jobs presenta una nuova serie di portatili MacBook Pro e un nuovo modello di iMac. Ambedue con processori Dual Core Intel (Intel Core Duo, chip Yonah), questo è il primo preannunciato passo della Apple verso il progressivo passaggio ai processori Intel. Ora su un computer Apple, possono giarare piattaforme Mac OS X, Windows e anche Linux, questo rende ancora più versatile il Mac.
Qualche giorno dopo viene presentato un nuovo “taglio” di iPod nano da 1 GB, e in contemporanea vengono tagliati di più del 30% i prezzi dei modelli di iPod shuffle.
Il 23 febbraio 2006 Alex Ostrovsky, cittadino statunitense del Michigan, acquista da iTunes Music Store la canzone “Speed Of Sound” dei Coldplay portando il contatore a quota 1.000.000.000. Il fortunato vincitore viene premiato con un iMac da 20″, 10 iPod da 60GB (quinta generazione) e la possibilità di scaricare 10.000 dollari in file multimediali dallo store.

 

 Il logo
Molte sono le ipotesi sull’origine del logo della Apple.

    * La maggior parte delle teorie raccontano che Steve Jobs nell’estate del 1975 lavorasse in una piantagione di mele in Oregon e fosse rimasto particolarmente colpito da una copertina di un LP dei Beatles rappresentante appunto una mela (da cui il nome della casa discografica da loro fondata nel 1968, la Apple Corps).

    * Un’altra versione, forse più suggestiva, collega il logo al suicidio di Alan Turing, avvenuto, secondo alcune versioni, tramite una mela intinta nel cianuro, ad imitazione della mela di Biancaneve.

    * Un’altra leggenda narra che nel periodo della fondazione di Apple, Steve Jobs fosse appena diventato vegetariano, ed il suo frutto preferito fosse proprio la mela.

    * Altra ipotesi è che scelsero come logo e nome la mela per far capire che utilizzare prodotti della Apple fosse facile quanto mangiare una mela.

    * Si dice anche che Steve Wozniak avesse scelto il nome Apple anche per farla risultare tra le prime aziende nella lista nell’elenco telefonico.

    * Infine, un’ultima ipotesi (confermata anche in un documentario da Steve Jobs) narra che mentre stavano scegliendo il nome della casa, videro, poggiata su un tavolo, una mela morsicata.

[fonte: wikipedia]

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Swype – l’evoluzione del T9

Posted by Adriano Trento su settembre 12, 2008

Swype – l’evoluzione del T9

Scrivere una parola al secondo sui touch screen

Tutti noi sappiamo che cos’è il T9, abbiamo imparato ad usarlo ed adesso non possiamo più farne a meno, ovviamente se non fate parte del popolo che negli sms invece delle parole scrive il codice fiscale come cmq, cm, nn, dp, ecc… ma questo è un altro discorso.

Con sempre maggior diffusione del sistema di immissione dati tramite il touch screen presente su telefonini, palmari e pc, arriva una nuova invenzione, per altro sempre da uno dei creatori del T9 (text su tastiera a 9 tasti). Si tratta di “SWYPE”. E’ un sistema che permette di capire la parola da scrivere senza che voi stacchiate il dito o il pennino dalla tastiera touch e poi vi suggerisce la parola da inserire. E’ sufficiente passare il pennino sulle lettere della parola da scrivere fermandosi alle lettere della parola in questione. E’ ancora in fase sperimentale, ma sembra promettere bene.

Non è semplicissimo spiegare a parole come funziona, quindi potete dare un occhio al sito ufficiale:
www.swypeinc.com

Oppure ecco il video che dimostra come funziona questa nuova tecnologia:

Quest altro video dimostra benissimo come funziona la tecnologia di swype, ma la chiama ancora con il vecchio nome Z1:

Segue invece l’articolo apparso sul corriere che annuncia la nascita di swype:


non è più necessario digitare ogni singola lettera

Arriva Swype, il nuovo sistema di scrittura a video

Dall’inventore del «T9» un nuovo metodo «touchscreen» rapido e intuitivo

È stata presentata questa settimana nel corso del TechCrunch50 di San Francisco l’ultima novità nel campo delle tecnologie per la composizione guidata di testi. Battezzato Swype, il nuovo sistema sviluppato da Cliff Kushler è pensato per agevolare la scrittura di chi utilizza smartphone e computer portatili touchscreen, e promette di essere un degno erede del popolare metodo del T9, figlio tra l’altro del medesimo inventore.

LA LINEA BLU – La novità di Swype riguarda il metodo di inserimento delle lettere. Per comporre la parola sulla tastiera a video non è più necessario digitare ogni singola lettera, una per una, esercitando quella minima pressione in corrispondenza dei tasti. Il nuovo sistema è in grado di riconoscere i termini e visualizzarli sullo schermo come una linea blu. È così sufficiente far scorrere il dito o il pennino sul display, senza la necessità di sollevarlo, andando in pratica a tracciare l’intero percorso che separa le lettere che compongono la parola interessata. Non manca un dizionario incorporato, contenente circa 65 mila parole, che corregge gli errori di sintassi proponendo le soluzioni corrette. Se la parola è quella giusta, basterà cliccare sulla linea blu affinché venga effettivamente inserita nel testo.

RAPIDO –Un metodo veloce, facile e intuitivo – secondo chi lo ha testato – che permette di comporre una parola anche in un secondo. Lo stesso Kushler ha dichiarato di riuscire a digitare 55 parole al minuto grazie al suo sistema. Sicuramente lui ha il vantaggio del costruttore, ma di sicuro Swype può far risparmiare tempo e fatica a quanti non sopportano di dover saltellare in punta di pennino da una lettera all’altra della minuscola tastiera digitale dello smartphone di turno.

COMPATIBILITÀ – Per il momento il sistema è compatibile con Windows Mobile oltre che con la versione per tablet Pc di XP, Vista e Surface, e sarà presto sviluppato anche per piattaforma Linuz e Symbian. Kushler ha però ammesso di essere allettato dall’iPhone, definendolo perfetto per il suo Swype, ma al momento pare non esista alcun accordo in tal senso con la casa della mela morsicata.

Alessandra Carboni
[Fonte – Corriere]

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